mercoledì 18 maggio 2011

Nella cittadina dove il tempo si é fermato

Battumil Hrabal nostalgico scrittore di lontani paesaggi, di alberi, strade, treni, profumi e di persone dall'animo complesso ma elementare al contempo, nel culto della terra.

Dipinge ad arte la solitudine del figlio unico dell'amministratore della fabbrica di birra, prima voce narrante, che con “occhi” d' adulto, descrive tutti i protagonisti della storia, dal cappellano, agli operai della fabbrica, intenti a prendere dei blocchi di ghiaccio dal fiume in un gelido inverno e l'accorgersi dell'esistenza di due mondi completamente differenti.

La conclusione della storia sarà affidata alla voce del padre, nel raccontare il momento più drammatico “il vedere morire lentamente il fratello” deciso a non voler più far parte di un mondo in cui le tradizioni, le feste, la musica ed i canoni di comportamento, di un antico impero, rendendo la vita più “dolce”, soffocate e rigettate dalla dittatura “rossa”...le risate delle signorine erano echi lontani....

Lo sguardo di zio Pepin rivolto a fissare il soffitto, mentre il corpo giaceva nel letto della casa di cura, anche il colore dei sui occhi era mutato...

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